Questo interesse dello Stato a contrastare “con forza” l’evasione fiscale sui giochi, a mio parere, si ricollega ai punti 4.3 e 4.4 della Sentenza della Corte Costituzionale N. 27 del 2018 sulla solidarietà passiva tra bookmaker e co-obbligato gestore di Ctd, che invitavano, implicitamente, i gestori di bookmakers che non pagavano l’imposta unica in Italia, a rivalersi, tramite azioni legali, sul proprio bookmaker.
In realtà, quindi, non era propriamente una mia idea quella di un mio articolo, sempre su GiocoNews del Febbraio 2020, di azioni civili contro i bookmakers che non avevano pagato l’imposta unica, perché questo concetto era già implicito nella sentenza della Corte Costituzionale, poi confermata nel 2020 dalla Corte di Giustizia Europea, ma solo quella, visti i costi, di fare delle azioni collettive (CLASS ACTION), anziché individuali.
https://www.gioconews.it/scommesse/49-n ... osta-unicaA parte questo aspetto, a mio parere, sarà interesse dello Stato Italiano, per contrastare al più presto l’evasione fiscale derivante dai bookmakers che non pagano l’imposta unica, una volta che venga approvata la legge delega, far entrare subito in vigore la norma della rilevanza penale di chi non la paga, e questo indipendentemente se ci sarà, o meno, un nuovo bando retail tra due anni o più. Sono due aspetti indipendenti del riordino dei giochi.
Questi sono i miei pareri, e mi sento in dovere, ancora una volta, di esternare le mie riflessioni su questi argomenti, e di invitare a riflettere gli interessati. Gradirei che, se qualcuno avesse in merito delle controdeduzioni le esternasse pubblicamente come ho fatto io, così tutti i gestori potrebbero agire in modo consapevole nelle prossime scelte future, da cui dipende la loro vita.
Per concludere, non escludo, che in modo similare alla legge premiale sui pentiti, lo stato possa concedere “Una sospensione delle rate per i primi due anni e delle rateizzazioni più lunghe, fino a dieci anni, solo a chi dimostri di aver avviato la CLASS ACTION, e che annualmente dimostri di non averla revocata”. Mi potrei fare portavoce di questa proposta, come per altre in passato, come quella dell’incompatibilità tra PVR ed internet point negli stessi locali, che probabilmente sarà finalmente inserita nel prossimo bando retail.