celtic ha scritto:bollettaman ha scritto:I tempi son cambiati, i personaggi e le dinamiche pure;
come dice il Webbone si può rimanere degli arcigni nostalgici dei tempi andati e lamentarsi del mercato, dei books,delle segate dei conti dopo 3 bets,della penuria di quote,della velocità di aggiornamento degli asiatici ed ecc ecc....... o adeguarsi ai tempi che sono e che verranno, che per forza di cose stanno creando una netta scissione tra chi lo fa per hobby e chi lo fa per lavoro.
Darwin direbbe che è Selezione Naturale!!!
Bollettaman sembri convinto che lo scommettitore tradizionale e lo surebettista appartengano alla stessa categoria, ma non è assolutamente così!
Onestamente non mi passa neanche lontanamente per la testa di passare la giornata a farmi il giro delle agenzie della mia città e dei paesini vicini per chiudere una sure da cento euro di profitto.
Non è questione di adattarsi, se avrò la possibilità di continuare a scommettere normalmente lo farò, altrimenti mi dedicherò ad altro. Di certo non mi metterò a confrontare le quote della serie B islandese.
Saluti
Ma infatti, qui non è questione di adeguarsi ai tempi, si prende atto del cambiamento in corso e se ne discute serenamente. Pare che chi si adegua a fare lo speculatore sia quello furbo e quello che invece vorrebbe giocare di "perizia" sia un nostalgico fuori dal mondo.
Nemmeno io farò mai parte della categoria dei maratoneti del PC pronti a arraffare un 2,00 che vale 1,95 o un incastro di 3 punti di under/over al basket.
Se il betting si è trasformato in questo continuerò a fare il nostalgico molto volentieri, aspettando sulla riva del fiume che forse il mondo cambi ancora.
Non ritengo che l'arbitraggio e la speculazione siano l'evoluzione del betting, per me è senza dubbio una involuzione. Questo è il trionfo della mediocrità e della manovalanza sulla perspicacia e il piacere della scommessa. Me ne farò una ragione, in realtà me la sono già fatta.