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Re: cinema d'autore

Inviato: 05/02/2018 - 21:49
da montag
Andromeda 1971Robert Wise
Un discreto film di fantascienza anche se troppo prolisso, la storia inizia con un paese che sembra disabitato ed invece sono tutti morti tranne un neonato ed un vecchio ubriacone.
Si scopre che la causa è un microrganismo extraterrestre all'apparenza inattaccabile, ma perchè un neonato ed un vecchio ubriacone sono in perfetta salute.
E' quello che dovranno scoprire gli scienziati in una base segreta....

Re: cinema d'autore

Inviato: 15/02/2018 - 13:49
da montag
Lola - Donna di vita 1961 Jacques Demy

La storia di una donna che lavora in un locale notturno ed un figlio avuto da un padre sparito in cerca di fortuna, la quale madre lo rivede in altre persone come in un'allucinazione a distanza di anni.
In questa vicenda si inseriscono un marinaio americano ed un ragazzo che da ragazzino era innamorato di Lola, purtroppo per lui non ricambiato.
Non manca una liceale che ripercorre le stesse orme di Lola.....

Re: cinema d'autore

Inviato: 01/03/2018 - 21:23
da montag
Redes ( Reti ) 1936 Fred Zinnemann e Emilio Gómez Muriel
Un bellissimo esempio che anticipa di molti anni il neorealismo italiano, quello di Lattuada con il fenomenale " Il mulino del Po ", di De Sica " Il tetto " e molti altri.
Il film è girato in stampo documentaristico ed in questo ricorda " Miseria nel Borinage ", un documentario sulla condizione e lo sfruttamento dei minatori in Belgio di Joris Ivens.
La vicenda riguarda una comunità di pescatori messicani, ma è sempre la stessa storia che si ripete, avidità, povertà e le loro conseguenze.
La stagione della pesca tarda ad arrivare ed un pescatore ha un figlio bisognoso di cure, ma non ha i soldi ed allora....

Re: cinema d'autore

Inviato: 11/03/2018 - 21:29
da montag
Il villaggio dei dannati 1960 Wolf Rilla
Un film veramente inquietante, è la storia di un villaggio dove accade uno strano fenomeno, le persone sembrano tutte improvvisamente preda di una morte inspiegabile, ma mentre si cerca di capirci qualcosa, si risvegliano tutte.
Quello che è più strano è che le donne del villaggio rimangono tutte in stato interessante, persino una vergine.
I bambini che nasceranno, mostreranno tutti delle capacità straordinarie, leggono il pensiero e sono estremamente intelligenti, solo che non mostrano sentimenti, pura logica e raziocinio, innescando paura e violenza, anche in seguito a morti inspiegabili.
Il riferimento è alla Russia comunista, infatti nel film verrà citata una vicenda analoga accaduta in un villaggio russo bombardato all'improvviso per scongiurare un pericolo che si andava concretizzando, aggiungendo " Queste cose noi non le facciamo ".
Ogni film, comunque, che sia di propaganda, commerciale od altro, non è un male, l'importante è capire il significato profondo delle immagini e collegarlo alla reatà di tutti i giorni, non solo quella che viviamo personalmente, ma anche alle esperienze che ci accadono intorno.
Recentemente ho voluto guardare tre film odierni, così giusto per volermi convincere che forse sono io che sono prevenuto, " Adela " di Adolfo Alix Jr, " Primavera, estate, autunno, inverno... e ancora primavera " di Kim Ki-Duk e " Nabat " di Musaoglu, il trionfo del nulla e non parlo di Tarantino perchè mi viene l'orticaria.
Il primo non ce l'ho fatta a vederlo tutto, ho dovuto mollare, il secondo di straordinario ha il luogo dove è stato girato, una bellezza ineguagliabile.
il.terzo come il primo, almeno un'ora di continuo cinguettare, non ne potevo più.
Intendiamoci, propaganda e film mediocri e commerciali ne sono stati fatti a bizzeffe non solo oggi, il fatto che oggi è diventata " L'industria dell'intrattenimento " e non c'è spazio reale per nessuna voce di dissenso, si finanzia solo quello che sostiene un modo di pensare che colonizza anima e cervello.
Anton Leader farà 3 anni dopo il seguito di questo film intitolandolo " La stirpe dei dannati " ed anche se non privo di qualche spunto interessante, a me è apparso una minestra riscaldata.

Re: cinema d'autore

Inviato: 19/03/2018 - 17:53
da montag
Il lungo addio 1973 Robert Altman
Un capolavoro di un regista che amo particolarmente, questo adattamento del romanzo di Chandler su Marlowe lo preferisco al " Grande sonno " con Bogart.
Un insofferente alle regole e dall'ironia tagliente, questa versione anarchica è in linea con la produzione di questo grande regista, il tradimento e la menzogna sono 2 dei temi affrontati nel film, quasi 2 ore di durata che risultano particolarmente fluide, caratteristica dei più grandi registi.
La storia inizia con un amico di Marlowe che gli chiede aiuto perchè deve sparire in quanto c'è della gente che lo cercherà e quindi si fa accompagnare in Messico, ma le cose non stanno esattamente così.
L'amico gli dice di aver avuto uno dei suoi soliti litigi con la moglie che in realtà è morta, per cui la polizia lo mette in galera per qualche giorno, fino a quando...

Re: cinema d'autore

Inviato: 06/04/2018 - 17:50
da montag
La ragazza con la valigia: Valerio Zurlini 1961
La storia di una ragazza che sfrutta la sua bellezza ( la bravissima Claudia Cardinale ), ma che a sua volta viene sfruttata e giudicata solo per questo.
Gli uomini vedono e cercano solo il divertimento e lei in fondo si adegua, la vicenda si svolge sulla riviera romagnola, un giovane conosce la protagonista e dopo essersi divertito si dilegua,
Se la ritrova davanti casa ed in questa vicenda si inserisce il fratello di lui, giovane ed inesperto, ma mica scemo però......
Zurlini è uno dei miei registi italiani preferiti, non ho visto film suoi che definirei brutti, li ho visti tutti.
I miei preferiti sono: " Estate violenta ", " La ragazza con la valigia ", " Seduto alla sua destra " e " Le soldatesse ".

Re: cinema d'autore

Inviato: 21/04/2018 - 10:36
da montag
Riflessi in un occhio d'oro 1967 John Huston
Un altro capolavoro di Huston ci introduce in una base americana dove un istruttore ( Marlon Brando ) è sposato con una splendida donna ( Elizabeth Taylor ) ma è omosessuale ed attratto da un soldato ( Robert Forster ) che si occupa del cavallo della moglie, la quale è l'amante di un colonnello ( Brian Keith ) e non perde occasione per rinfacciare al marito la sua condizione, umiliandolo e non facendo nulla per nascondere questa relazione.
Le vicende sono ulteriormente complicate dalla moglie del colonnello ( Julie Harris ), anche se caduta in un profondo stato di depressione non è insensibile a quello che succede e dal soldato che cura il cavallo della Taylor, avendola vista nuda comincia ad introdursi di notte nella sua stanza mentre dorme, solo per osservarla.
Una miscela esplosiva che non tarderà a produrre i suoi effetti.
Gli attori sono tutti perfetti nell'interpretare questa vicenda ed un ulteriore pregio di questo film è che Huston mostra la vicenda senza nessun tipo di giudizio o pregiudizio.

Re: cinema d'autore

Inviato: 01/05/2018 - 12:12
da montag
La ragazza del quartiere 1962 Robert Wise
Un film incentrato su 2 personaggi ( Mitchum e la MacLaine ) protagonisti di una storia d'amore come ne accadono a milioni, ma non lacrimosa e manipolatrice alla " Ghost ".
Jerry è un avvocato che si sta separando dalla moglie ed ha abbandonato un mondo dorato dove tutto gli era facilitato dal suocero, titolare di un famoso studio.
Gittel Mosca è una ragazza che si arrangia a vivere in mille modi, fa tanti progetti, ma vive sostanzialmente alla giornata, è generosa e disponibile per il prossimo, cosa che Jerry scambia per ingenuità.
Questo è il motivo dominante del film, i due si conoscono ad una festa e Jerry per contrappasso dell'esperienza passata cerca di aiutare la ragazza sia economicamente che cercando di insegnarle quel cinismo e quello stile di vita nei quali ha vissuto ( C'è una scena bellissima a riguardo verso la fine del film ).
Ma in realtà come stanno le cose con la moglie?
Intendiamoci, Jerry è sincero e non sta cercando di approfittare in qualche modo della situazione, semmai cerca di purificare i suoi errori passati, il vero ingenuo è lui.
Gittel lo capisce benissimo in una scena del film, perchè legge oltre le parole tra Jerry e la moglie in una telefonata alla quale è presente....

Re: cinema d'autore

Inviato: 05/05/2018 - 15:29
da montag
L'inizio del cammino ( Walkabout ) 1971 Nicolas Roeg.
Un film splendido sia per la morale che espone, gli scenari e l'interpretazione da professionisti di un bambino e di due adolescenti, l'unica pecca è che non vedo la necessità di uccidere tutti quegli animali, non bastava cercare dei filmati?
Il tema di fondo è il confronto tra l'attuale schizofrenica civiltà ( quella che porterà alla pazzia il padre dei ragazzi ) e la cultura aborigena.
Due fratelli si trovano dispersi nel deserto australiano a causa del padre che impazzisce e che comincia a sparare ai figli prima di suicidarsi.
Quindi si ritrovano privi di ogni aiuto e quasi di cibo finchè non trovano un ragazzo aborigeno che sta facendo il suo Walkabout ( deve stare nel deserto per imparare a sopravvivere ).
Ovviamente non si capiscono e di questo i ragazzi all'inizio non si capacitano, chiaro riferimento al fatto che pensiamo di essere sempre il centro del mondo, poi scopriremo che il Walkabout non l'ha fatto solo il ragazzo aborigeno che è il simbolo delle culture cannibalizzate da questo falso progresso, ma sopratutto ai bambino ed alla ragazzina che capiranno il vero senso della vita.
Gli ultimi 20 minuti del film sono da antologia.

Re: cinema d'autore

Inviato: 13/05/2018 - 15:54
da montag
Zorba il greco 1964 Cacoyannis
Ho visto solo questo film di questo regista, ma mi riprometto di vederne altri.
Indubbiamente è quello più famoso, del resto quando hai un attore come Anthony Quinn capace di interpretazioni come questa ci vuole poco altro.
Zorba rappresenta la parte più irrazionale dell'essere umano, quel pizzico di sana follia, la capacità di sognare e di non arrendersi mai, in poche parole, l'essenza della vita stessa.
Basil invece è la razionalità, le convenzioni, in poche parole la società.
Credo che il regista ci voglia dire che la vita è un delicato equilibrio tra queste 2 componenti e ce lo racconta attraverso la vicenda di Basil, proprietario di una miniera che Zorba cercherà di ripristinare.
Nel mezzo ci sono tutte le vicissitudini umane che la vita quotidianamente ci propone, la prova di tutti gli attori è ottima.
Da non perdere.

Re: cinema d'autore

Inviato: 20/05/2018 - 14:23
da montag
Il viaggio di mamma Krausens verso la felicità 1929 Phil Jutzi.
Un capolavoro assoluto questo film muto situato storicamente tra la fine della Repubblica di Weimar e l'ascesa del nazismo.
A mio giudizio il film spiega perfettamente la situazione ed i motivi che hanno portato Hitler ad avere un consenso popolare, la situazione economica e le condizioni di vita del popolo derivanti dalla prima guerra mondiale, avevano portato estrema povertà e come al solito il prezzo maggiore era pagato dalle classi popolari.
Un'atmosfera cupa ed un insieme di personaggi che cercano di sopravvivere come possono: una prostituta ed un ladro, una povera vecchia con 2 figli che cerca onestamente di riuscire a vivere tutti insieme sotto lo stesso tetto.
Questa è ovviamente una miscela esplosiva perchè in questa situazione basterà una piccola debolezza del figlio di mamma Krausens per innestare una serie di avvenimenti che porteranno al tragico finale.
Un film duro come può esserlo la vita, senza compiacimenti al pubblico con finali consolatori.
Non capisco quale film abbia visto chi ha scritto nei commenti sulla critica riportati su Wikipedia di un finale a lieto fine appena abbozzato.

Re: cinema d'autore

Inviato: 30/05/2018 - 14:52
da montag
Sacco e Vanzetti 1971 Giuliano Montaldo
Un film da non perdere, la recitazione di Volontè e Cucciolla illustra perfettamente la tradizione italiana riguardo ad attori, registi e doppiatori.
La vicenda e nota, c'era bisogno di un capro espiatorio e gli furono offerti Bartolomeo Sacco e Nicola Vanzetti.
Una vicenda che dimostra se mai ce ne fosse bisogno, di come qualche essere umano possa intravedere nel dramma di un suo simile, nient'altro che una possibilità di carriera ed un onore del quale fregiarsi.
Niente di nuovo sul fronte occidentale, una storia vecchia come il mondo e che succede a tutte le latitudini e longitudini.

Re: cinema d'autore

Inviato: 07/06/2018 - 21:08
da montag
I 400 colpi 1959 Francois Truffaut
Uno sguardo sull'infanzia, molto amata ma che procura dolore al regista sintetizzato perfettamente nella scena finale, il protagonista è Antoine Doinel, ovvero il regista e la sua infanzia.
La storia di Antoine si snoderà attraverso 20 anni di vita, dall'adolescenza al matrimonio e poi al divorzio, una vita irrequieta e tormentata ma piena di colpi di scena e fantasia e comprenderà altri 3 film, questo lo trovo il più struggente o meglio il più intimo, perchè credo davvero che qui il regista ha messo a nudo se stesso, da queste vicende dipenderà l'uomo che diventerà in seguito.
I genitori escono da questo ritratto veramente molto male, un padre adottivo egoista ed una madre che non ha dato al figlio l'amore che cercava disperatamente.
Non mancano momenti divertenti, in particolar modo all'inizio del film con il giovane Doinel a scuola, un vero scavezzacollo con una fantasia immensa come quando per giustificarsi s'inventa la morte della madre venendo però presto scoperto, una parte di quel monello è però quello che tutti vorremmo essere stati nell'età che dovrebbe essere della spensieratezza.
Lo sguardo di Truffaut sul mondo è venuto a mancare troppo presto e mi manca moltissimo.

Re: cinema d'autore

Inviato: 24/06/2018 - 01:28
da montag
Come vinsi la guerra 1926 Buster Keaton
Uno dei maggiori geni della storia del cinema, la sua espressione stralunata, le vicende surreali e la sua comicità sono scolpite nella storia del cinema, facendo parte di quella piccola quantità di artisti che avranno sempre in ogni epoca i suoi estimatori.
La vicenda riguarda la guerra di secessione americana, Keaton si vuole arruolare a causa della sua ragazza, ma ovviamente le cose si complicheranno....
Keaton non usava controfigure ed a guardare certe sue comiche ( ad esempio le sette probabilità ) la cosa non doveva essere semplicissima.

Re: cinema d'autore

Inviato: 07/07/2018 - 15:21
da montag
Viaggio nel Congo 1927 Marc Allégret.
Uno splendido documentario di un'Africa ancora incontaminata vista attraverso lo sguardo del regista che racconta oltre alle usanze, anche le prime forme di sfruttamento.
Il viaggio comprende la visita presso numerose tribù.