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Morning Punters!

Bella Furlan! Ottima presa, ma quello che più conta quando si scrive (o si parla) di scommesse secondo me è il ragionamento, ed è sempre apprezzabile chi lo condivide. Poi a volte c'è anche la cassa, altre no.

Anche se non concordo con alcune valutazioni di tutti i singoli, per esempio Barella non penso che possa avere le stesse stellette di El Shaarawy, concordo però sul fatto che, in generale, loro abbiano una marcia in più rispetto a noi.

C'è anche un problema demografico che non è evidente solo con alcuni paesi extra UE. Negli anni 60, quelli miei e di Roberto Baggio per esempio , nascevano più o meno un milione di italiani e un milione di britannici. Nel 2021 erano 400K i nostri, 700K i loro, nel 2022 siamo andati anche sotto la soglia dei 400K con 393.000 nuovi nati. Ma anche la curva è diversa, la loro ha dei saliscendi, la nostra è sempre freccia in giù. Comunque sono anni che pescano da un bacino di nuovi nati di almeno 300K superiore, se non di più. Logico che se la tua quota "a nascere un Jude Bellingham" è molto più bassa ogni anno, ed è un eterno multiplone tutto a nostro svantaggio, in media sarai sempre inferiore rispetto al passato. Il confronto si fa su un prima e un dopo di uno stesso insieme, non sul fatto che in Uruguay sono pochi (3.5 milioni di abitanti con meno di 50K nuovi nati per anno eppure di giocatori buoni ce ne sono). Poi logicamente ti può sempre capitare una generazione d'oro, ma IN MEDIA, sarà sempre più dura.


Il calo della nostra nazionale si spiega anche così, anche se forse non è il solo motivo sicuramente è uno dei più importanti.

Io vedo anche molti meno bimbi che giocano a pallone...
Per esempio ai miei tempi c'era da fare a botte per giocare al campo dell'oratorio, a volte si facevano partite talmente in sovrannumero che potevano passare anche 5 minuti prima di toccare il pallone.

maschio alfa ha scritto:Io vedo anche molti meno bimbi che giocano a pallone...
Per esempio ai miei tempi c'era da fare a botte per giocare al campo dell'oratorio, a volte si facevano partite talmente in sovrannumero che potevano passare anche 5 minuti prima di toccare il pallone.

Innanzitutto grazie per l’attestato di carpenter che ho molto apprezzato.
Per la risposta del Web vorrei precisare che le mie valutazioni sono date dal rendimento/stato di forma attuale e per quello ho volutamente evitato di entrare nel merito del centrocampo perché ero certo che avrei creato delle inutili discussioni e poi alla fine le mie sono solo opinioni.
Infine quando ho letto il post di maschio alfa mi è quasi venuto un groppo in gola perché sono ritornato indietro nel tempo (sono un baby boomers di quasi 70anni) e mi sono rivisto con i miei compagni delle elementari o amici di strada (in senso buono perché allora c’era una rivalità pazzesca trai bambini che abitavano nelle varie zone/quartieri del paese)ad aspettare quello che doveva portare il pallone e quindi fare le squadre, nel campetto (che era più che altro un campo abbandonato disseminato di montagnette e buche modello percorso di guerra) che fino a sera avrebbe impegnato una ventina di noi eleggendo alla fine la squadra vincitrice del torneo.
Ginocchia sbucciate, lividi in ogni posto, vestiti sporchi o qualche volta strappati erano poi come un trofeo da esibire che ci rendeva orgogliosi.
Tutto questo è finito da un pezzo, ora i bambini/ragazzini dedicano il loro tempo ai social e del divertimento sano e formativo non frega più niente a nessuno.
Roba da aprire un #rivogliol’oratorioconil campointerraeipaliquadtatiofatticonirami
Buona vita a tutti

maschio alfa ha scritto:Io vedo anche molti meno bimbi che giocano a pallone...
Per esempio ai miei tempi c'era da fare a botte per giocare al campo dell'oratorio, a volte si facevano partite talmente in sovrannumero che potevano passare anche 5 minuti prima di toccare il pallone.

eh si, verissimo

del resto con classi di 40 alunni e sezioni fino alla L o M c'era una bella concorrenza

però un pallone girava sempre

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Nella notte una si e una no. Ovviamente abbiamo scritto anche su partite complicate da analizzare ma non c'era altro.

Tornando al pallone. Sono nato e cresciuto in centro a Milano. In sostanza, dai 5 anni in poi. Prima stavo dalle parti di via Stendhal, 1.5 km più all'esterno ma sempre dentro la "Circonvalla". Però ai giardinetti oggi intitolati a Vincenzo Muccioli ero troppo piccolo per il pallone, ho iniziato verso i sei-sette anni all'oratorio. Dei primissimi anni ricordo più le biglie, con tutti i vari valori di scambio ... che ne ne so una sfera di ferro media valeva anche 20-30 biglie di vetro. Il gioco più popolare era chiamato "galletto".

Si giocava ovunque, non era una roba solo per remote periferie. Questo è un mito da sfatare. Fino alle elementari oratorio, in cui nell'estate del 76, appena finita la quinta, vissi il dramma del passaggio del mio idolo Boninsegna alla Juve. Mi presentai al campetto delimitato da un cancello e dal muro di un'antica basilica che di pallonate ne ha prese, e che c'è ancora, ma non ci sono più bambini che corrono dietro al pallone con il "Don" che arbitra (un rossonero sfegatato), ora è il campo giochi di un asilo privato.
Mi presero in giro perché indossavo ancora la maglia nerazzurra col numero 9 ma lui era passato al nemico. Traumi reali. Venne Anastasi al suo posto che però fece poco in nerazzurro. Da quel momento in poi l'idolo fu Carlo Muraro.

Durante le medie, nel pomeriggio, si andava tutti i giorni al Parco Solari, si facevano le squadre e si giocavano diverse partite. Qualche volta arrivava anche gente conosciuta. Beppe Grillo per esempio, tirò qualche calcio con noi, ma era scarso vero. Un giorno, poteva essere il 1977 o il 78, si presentò un tizio che diceva di essere Angelo Mammì e che qualche anno (forse nel 71) prima aveva segnato un gol alla Juventus. Aveva tanto di tesserino. Giocò con noi per un po' ma non sembrava tanto forte. Chissà chi era, oggi escluderei che fosse lui ma allora ci si poteva anche credere.

Che bello leggere ,queste testimonianze di anni andati ,io sono qualche la generazione dopo la vostra come indica il numero sul mio Nik , e forse l'ultima che ha vissuto certe giornate infinite a correre dietro un pallone ,e la sera fino a mezzanotte non contenti a giocare a nascondino nei vicoletti di un piccolo paesino del sud Italia .
Ora c'è un campetto moderno ,con tanto di erbetta sintetica , ma ricollegandomi al discorso del Web sulla natalità ,le scuole sono chiuse ,regge l'asilo ma la strada è segnata , i ragazzini sono pochi nella maggiore delle ipotesi si fa un 5 contro 5 che dura poco perché spesso li trovi sulle moderne panchine a "spippolare " con l ' immancabile smartphone a seguito ...

Io pure sono di Milano passato L infanzia al Don Orione oratorio mitico , partite infinite e arrivare a casa distrutti e stravolti , figurine Panini, la gazzosa con le strisce di liquirizia , le lezioni bigiate di catechismo , i tornei a 7 .
In altra vita , adesso sti sfigatelli vivono di realtà virtuale .
Ps Mammi segno col Catanzaro un gol alla juve e fece il giro del campo non si fermava più.
L ho conosciuto un giorno perché mio padre era un calciatore allenatore e frequentavo il Gallia al calciomercato .

Mammì uno di noi!

https://www.youtube.com/watch?v=dFP2Z-hHSec

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Niente male direi.

Il "mio Mammì", mi sembra ancora di vederlo, non era vestito per giocare a pallone. Aveva un paio di scarpette "da città", era piccoletto ... cercava di dribblarci tutti in modo abbastanza frenetico ma certo sarebbe stata dura anche per Maradona con cinque o sei ragazzini alle calcagna che contemporaneamente tiravano calcioni!

Questo campetto, che poi era un prato con alcuni alberi che facevano da pali, ma uno mancava e si mettevano delle maglie, c'è ancora. Però ora ci sono dei giochi per bimbi piccoli, giostrine e scivoli, in un parco con aree condivise da umani e cani, che allora erano molti meno. Hanno tolto le panchine a ridosso di una delle due "porte" sulle quali si discuteva di calcio per ore. C'erano già le voci fuori dal coro, ad esempio uno che si presentava con la bandiera dell'Olanda ma era nato in via Barbavara, intendo quella dei mondiali del 78, dei due van de Kerkhof, dei malefico Arie Haan, di Ruud Krol. Panchine, le loro, con un portiere e quattro giocatori.

C'è ancora il mio albero, quello sul quale verso i sette-otto anni mi arrampicavo e che mi sopravviverà per chissà quanto. Ma nessuno si arrampica più adesso.

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Caldi alla punta!

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Non ci si capisce più nulla...

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tempo pioggia, terreno pesante

Per oggi senza tante storie da raccontare un doppietto golosetto:
- Siviglia Ov2,5+Gol
- Galatasaray DCX2+O2,5
3,166 la quota complessiva
Avrei voluto inserire anche la vittoria con h dell’Inter ma la pioggia che è scesa e continua a scendere su Milano penso possa influire non poco sull’ handicap causa terreno pesante e conseguente ammortamento dei valori tecnici che altrimenti sarebbero tutta roba a favore dei “bauscia”