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Messaggioda Pig Pen » 23/08/2003 - 18:34
Capitolo VII: il portasigari
Se il sigaro non si fuma solo in casa, è necessario un contenitore adeguato per poter portare sempre con sé i pezzi preferiti, nella tasca della giacca o anche in valigia quando si viaggia.
Perché usarlo
In sigaro è un prodotto artigianale particolarmente delicato. Basta poco per creparlo, addirittura spezzarlo e renderlo infumabile. à‰ quindi assolutamente sconsigliabile metterlo direttamente in tasca senza alcuna protezione. Per questa ragione molti sigari caraibici sono venduti in un astuccio di alluminio.
Come sceglierlo
Per i sigari caraibici il primo criterio di scelta è la dimensione: conviene comprarne un astuccio capace di contenere il formato più grande che si preferisce. Di solito sono contenitori di pelle o materiali artificiali (oggi detti anche "ecologici") che la imitano (e i prezzi ovviamente variano di conseguenza) e possono ospitare da uno a tre pezzi. Possono essere squadrati oppure arrotondati, seguendo la forma del sigaro. In ogni caso non devono essere eccessivamente morbidi, altrimenti non proteggono efficacemente il sigaro. Alcuni produttori propongono astucci di altri materiali, come il plexiglass o addirittura l'argento.
Se si vuole conservare bene il sigaro oltre a trasportarlo, spendendo di più, si possono comprare astucci, anche per soli due pezzi, che hanno al loro interno una linguetta umidificante. Gli astucci per Toscano sono di solito di pelle (o simili), da 1 o 3 pezzi ammezzati. Chi preferisce fumarlo (o trasportarlo) intero può orientarsi su un portasigari per cubani, tenendo conto che il formato più simile è quello dei lonsdale.
Qualche consiglio
In un normale astuccio i sigari tendono rapidamente a perdere umidità e ad asciugarsi. Non conviene quindi lasciarli dentro per più di un giorno: rientrati a casa, i pezzi non consumati vanno immediatamente rimessi nell'humidor. Gli astucci con la linguetta umidificante sono una soluzione parziale, perché comunque non garantiscono una grande azione umidificante e di solito sono anche più ingombranti. Se si viaggia spesso e si desidera portare con sé un certo numero di sigari è molto meglio un travel humidor, scatole portatili di legno o di pelle con veri e propri sistemi di umidificazione che garantiscono buone condizioni di conservazione per diversi giorni. Ovviamente da mettere in valigia.
Alla prossima :smoke:
Se il sigaro non si fuma solo in casa, è necessario un contenitore adeguato per poter portare sempre con sé i pezzi preferiti, nella tasca della giacca o anche in valigia quando si viaggia.
Perché usarlo
In sigaro è un prodotto artigianale particolarmente delicato. Basta poco per creparlo, addirittura spezzarlo e renderlo infumabile. à‰ quindi assolutamente sconsigliabile metterlo direttamente in tasca senza alcuna protezione. Per questa ragione molti sigari caraibici sono venduti in un astuccio di alluminio.
Come sceglierlo
Per i sigari caraibici il primo criterio di scelta è la dimensione: conviene comprarne un astuccio capace di contenere il formato più grande che si preferisce. Di solito sono contenitori di pelle o materiali artificiali (oggi detti anche "ecologici") che la imitano (e i prezzi ovviamente variano di conseguenza) e possono ospitare da uno a tre pezzi. Possono essere squadrati oppure arrotondati, seguendo la forma del sigaro. In ogni caso non devono essere eccessivamente morbidi, altrimenti non proteggono efficacemente il sigaro. Alcuni produttori propongono astucci di altri materiali, come il plexiglass o addirittura l'argento.
Se si vuole conservare bene il sigaro oltre a trasportarlo, spendendo di più, si possono comprare astucci, anche per soli due pezzi, che hanno al loro interno una linguetta umidificante. Gli astucci per Toscano sono di solito di pelle (o simili), da 1 o 3 pezzi ammezzati. Chi preferisce fumarlo (o trasportarlo) intero può orientarsi su un portasigari per cubani, tenendo conto che il formato più simile è quello dei lonsdale.
Qualche consiglio
In un normale astuccio i sigari tendono rapidamente a perdere umidità e ad asciugarsi. Non conviene quindi lasciarli dentro per più di un giorno: rientrati a casa, i pezzi non consumati vanno immediatamente rimessi nell'humidor. Gli astucci con la linguetta umidificante sono una soluzione parziale, perché comunque non garantiscono una grande azione umidificante e di solito sono anche più ingombranti. Se si viaggia spesso e si desidera portare con sé un certo numero di sigari è molto meglio un travel humidor, scatole portatili di legno o di pelle con veri e propri sistemi di umidificazione che garantiscono buone condizioni di conservazione per diversi giorni. Ovviamente da mettere in valigia.
Alla prossima :smoke:
Il mio blog: La Gazzetta del Prione
ameba ha scritto:"Che si vinca o no era giocata bene" è una vera cagata....è come volersi scaldare il culo prima di andare al Polo Nord.
Messaggioda Pig Pen » 08/09/2003 - 11:25
Grande novità : da fine settembre 2003 sarà disponibile nelle tabaccherie il Toscanello al caffè.
Presentazione (da http://www.amicidellatoscana.it/): i Toscanelli al caffè sono ideali per la pausa giornaliera, da soli o in compagnia. L’aroma caldo e intenso del caffè, miscelato alla fragranza del tabacco italiano fermentato e accuratamente selezionato, garantisce un connubio di sapori intensi e vivaci che rende i Toscanelli al caffè originali ed esclusivi.
Viene utilizzato tabacco campano fermentato per il ripieno e italiano selezionato per la fascia. Morbidi e vellutati, sono sigari da gustare fino in fondo. I Toscanelli al caffè rappresentano il miglior risultato di un’evoluzione del gusto tradizionale dei sigari Toscani per soddisfare le esigenze di un pubblico giovane e raffinato.
Sono commercializzati in una pratica confezione cellofanata.
Prezzo: Euro 3,50
Forma: troncoconica
Aspetto: marrone
Lunghezza: 76 mm
Gusto: morbido, vellutato
Aroma: caldo ed intenso
Forza: leggera
Bye :smoke:
Presentazione (da http://www.amicidellatoscana.it/): i Toscanelli al caffè sono ideali per la pausa giornaliera, da soli o in compagnia. L’aroma caldo e intenso del caffè, miscelato alla fragranza del tabacco italiano fermentato e accuratamente selezionato, garantisce un connubio di sapori intensi e vivaci che rende i Toscanelli al caffè originali ed esclusivi.
Viene utilizzato tabacco campano fermentato per il ripieno e italiano selezionato per la fascia. Morbidi e vellutati, sono sigari da gustare fino in fondo. I Toscanelli al caffè rappresentano il miglior risultato di un’evoluzione del gusto tradizionale dei sigari Toscani per soddisfare le esigenze di un pubblico giovane e raffinato.
Sono commercializzati in una pratica confezione cellofanata.
Prezzo: Euro 3,50
Forma: troncoconica
Aspetto: marrone
Lunghezza: 76 mm
Gusto: morbido, vellutato
Aroma: caldo ed intenso
Forza: leggera
Bye :smoke:
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ameba ha scritto:"Che si vinca o no era giocata bene" è una vera cagata....è come volersi scaldare il culo prima di andare al Polo Nord.
Messaggioda Pig Pen » 15/09/2003 - 11:20
Capitolo VIII: fumatori celebri
Nel libro di Aldo Santini, un tributo al sigaro Toscano, c'è un bell' episodio che vede protagonisti due illustri regnanti: la regina Vittoria d'Inghilterra e il nostro Vittorio Emanuele II.
Quest'ultimo, in visita a Londra, dopo aver scorciato di qualche centimetro i baffi a manubrio, su consiglio di Cavour, per non spaventare le raffinate dame della corte britannica, fu riconosciuto dalla regina che commentò l'incontro così: "Era piuttosto rozzo e maldestro, ma simpatico, coraggioso, sincero. Un uomo vero". E sorridendo - aggiunge l'autore - si permise di malignare che odorava di selvatico. Quel selvatico - prosegue Santini - al 99% corrispondeva al profumo acre del Toscano che impregnava barba e baffi del re, amante del Toscano.
Altri personaggi illustri che preferivano il Toscano furono il re del Belgio Alberto e l'imperatore austriaco Cecco Beppe. E bisogna aggiungere che tra gli appassionati celebri il primo fu nientemeno che Henry Beyle, alias Stendhal.
Il Toscano è indubbiamente un sigaro da re "oltre che da contadini, oltre che da proletari, oltre che da letterati, da intellettuali senza birignao [...] Il Toscano ha finito per diventare il sigaro privilegiato degli uomini veri. Degli uomini, cioè, che nel sigaro cercano il sentimento, il sapore, l'aroma, il succo vitale della terra-madre mediati dal tabacco" (cfr. Santini). Due di questi furono sicuramente Giuseppe Verdi e Giacomo Puccini, entrambi estimatori dei sigari di Lucca. Così come Pietro Mascagni che li fumava sin da giovane. All'inizio i 'mezzi Toscani', poi, dopo il successo della Cavalleria rusticana, gli 'antichi'. "Mascagni fumava gli Antichi Toscani durante le prove e le repliche dell'opera. Li fumava a casa, a spasso, nei caffè. "Anche a letto" aggiungeva la moglie. Li fumava imperterrito nel negozio di tessuti del suo migliore amico in piazza Grande a Livorno. Li fumava, soprattutto, ininterrottamente, allorché giocava a scopone con i suoi compagni obbligati a lasciarsi investire dalle sue zaffate di fumo e a lasciarlo vincere" (op. cit.).
Per il Toscano prese una bella sbandata anche Giuseppe Ungaretti: "[...] l'avevano portato a visitare in Borgo Giannotti la fonderia delle campane dei Lera, celeberrime, un laboratorio scuro dove le campane di mezzo mondo nascevano dall'argilla sposata e modellata con lo sterco di cavallo. E là , in quell'antro, quasi tutti gli operai fumavano il mezzo Toscano, così il poeta volle provarlo e gli piacque parecchio" (op. cit.). Anche Enrico Pea, suo amico per la pelle, coltivava una passione per il Toscano, visibile dalla sua barba impregnata con gli anni dell'aroma del sigaro. E persino Ezra Pound faceva parte degli amatori del sigaro fiorentino, come pure il critico d'arte Pier Carlo Santini.
Tra i divoratori di Toscani non bisogna dimenticare Mino Maccari, creatore e animatore per quasi vent'anni della rivista "Il Selvaggio", una delle più rigogliose riviste del secolo. Un'altra figura che si ricorda infallibilmente con il Toscano acceso fra le labbra è Carlo Levi, che col suo sigaro si è fatto ritrarre persino nella foto di copertina del capolavoro Cristo si è fermato a Eboli.
Nella lista di estimatori c'è anche Giorgio De Chirico e il pittore e designer Roberto Sambonet. Come dice Bozzini: "Per lui fumare toscani era "un fatto di cultura e quindi di civiltà ". Consigliava di controllare le venature della foglia avvolgente che non devono essere né troppo grosse né troppo sottili; poi il colore, che deve essere lucido e ben dorato, come la pelle di una donna bruna abbronzata. (cfr. Bozzini).
"Gianni Brera allineava i Toscani bene in vista nella libreria; oltre a fumarli se li guardava, non solo perché fanno un bel vedere ma anche perché «da ex povero» si compiaceva del suo patrimonio. Definiva il Toscano un «sigaro arduo», ne fumava cinque o sei ogni giorno tra una pipata e l'altra" (op. cit.).
Sempre Bozzini ricorda Pietro Germi che sembrava nato col Toscano in bocca, e che ne "Il ferroviere", suo film del '56, lo usa con la stessa naturalezza, la stessa fusione di Robinson con i cubani.
Chiudiamo questa carrellata citando colui che ha giusto merito viene ritenuto il capostipite degli amanti del Toscano: Mario Soldati. I suoi elogi - racchiusi nel libro Rami secchi del 1989 - accompagnano e caratterizzano il successo e la storia del sigaro fiorentino: il sigaro italiano per eccellenza.
Nel libro di Aldo Santini, un tributo al sigaro Toscano, c'è un bell' episodio che vede protagonisti due illustri regnanti: la regina Vittoria d'Inghilterra e il nostro Vittorio Emanuele II.
Quest'ultimo, in visita a Londra, dopo aver scorciato di qualche centimetro i baffi a manubrio, su consiglio di Cavour, per non spaventare le raffinate dame della corte britannica, fu riconosciuto dalla regina che commentò l'incontro così: "Era piuttosto rozzo e maldestro, ma simpatico, coraggioso, sincero. Un uomo vero". E sorridendo - aggiunge l'autore - si permise di malignare che odorava di selvatico. Quel selvatico - prosegue Santini - al 99% corrispondeva al profumo acre del Toscano che impregnava barba e baffi del re, amante del Toscano.
Altri personaggi illustri che preferivano il Toscano furono il re del Belgio Alberto e l'imperatore austriaco Cecco Beppe. E bisogna aggiungere che tra gli appassionati celebri il primo fu nientemeno che Henry Beyle, alias Stendhal.
Il Toscano è indubbiamente un sigaro da re "oltre che da contadini, oltre che da proletari, oltre che da letterati, da intellettuali senza birignao [...] Il Toscano ha finito per diventare il sigaro privilegiato degli uomini veri. Degli uomini, cioè, che nel sigaro cercano il sentimento, il sapore, l'aroma, il succo vitale della terra-madre mediati dal tabacco" (cfr. Santini). Due di questi furono sicuramente Giuseppe Verdi e Giacomo Puccini, entrambi estimatori dei sigari di Lucca. Così come Pietro Mascagni che li fumava sin da giovane. All'inizio i 'mezzi Toscani', poi, dopo il successo della Cavalleria rusticana, gli 'antichi'. "Mascagni fumava gli Antichi Toscani durante le prove e le repliche dell'opera. Li fumava a casa, a spasso, nei caffè. "Anche a letto" aggiungeva la moglie. Li fumava imperterrito nel negozio di tessuti del suo migliore amico in piazza Grande a Livorno. Li fumava, soprattutto, ininterrottamente, allorché giocava a scopone con i suoi compagni obbligati a lasciarsi investire dalle sue zaffate di fumo e a lasciarlo vincere" (op. cit.).
Per il Toscano prese una bella sbandata anche Giuseppe Ungaretti: "[...] l'avevano portato a visitare in Borgo Giannotti la fonderia delle campane dei Lera, celeberrime, un laboratorio scuro dove le campane di mezzo mondo nascevano dall'argilla sposata e modellata con lo sterco di cavallo. E là , in quell'antro, quasi tutti gli operai fumavano il mezzo Toscano, così il poeta volle provarlo e gli piacque parecchio" (op. cit.). Anche Enrico Pea, suo amico per la pelle, coltivava una passione per il Toscano, visibile dalla sua barba impregnata con gli anni dell'aroma del sigaro. E persino Ezra Pound faceva parte degli amatori del sigaro fiorentino, come pure il critico d'arte Pier Carlo Santini.
Tra i divoratori di Toscani non bisogna dimenticare Mino Maccari, creatore e animatore per quasi vent'anni della rivista "Il Selvaggio", una delle più rigogliose riviste del secolo. Un'altra figura che si ricorda infallibilmente con il Toscano acceso fra le labbra è Carlo Levi, che col suo sigaro si è fatto ritrarre persino nella foto di copertina del capolavoro Cristo si è fermato a Eboli.
Nella lista di estimatori c'è anche Giorgio De Chirico e il pittore e designer Roberto Sambonet. Come dice Bozzini: "Per lui fumare toscani era "un fatto di cultura e quindi di civiltà ". Consigliava di controllare le venature della foglia avvolgente che non devono essere né troppo grosse né troppo sottili; poi il colore, che deve essere lucido e ben dorato, come la pelle di una donna bruna abbronzata. (cfr. Bozzini).
"Gianni Brera allineava i Toscani bene in vista nella libreria; oltre a fumarli se li guardava, non solo perché fanno un bel vedere ma anche perché «da ex povero» si compiaceva del suo patrimonio. Definiva il Toscano un «sigaro arduo», ne fumava cinque o sei ogni giorno tra una pipata e l'altra" (op. cit.).
Sempre Bozzini ricorda Pietro Germi che sembrava nato col Toscano in bocca, e che ne "Il ferroviere", suo film del '56, lo usa con la stessa naturalezza, la stessa fusione di Robinson con i cubani.
Chiudiamo questa carrellata citando colui che ha giusto merito viene ritenuto il capostipite degli amanti del Toscano: Mario Soldati. I suoi elogi - racchiusi nel libro Rami secchi del 1989 - accompagnano e caratterizzano il successo e la storia del sigaro fiorentino: il sigaro italiano per eccellenza.
Il mio blog: La Gazzetta del Prione
ameba ha scritto:"Che si vinca o no era giocata bene" è una vera cagata....è come volersi scaldare il culo prima di andare al Polo Nord.
Messaggioda Pig Pen » 27/10/2003 - 09:26
Capitolo IX: il fumar lento
Il Toscano richiede uno spazio tutto suo per essere fumato veramente. Uno spazio legato all'arte, alla scrittura, alla lettura o alla contemplazione.
Come ogni sigaro, e più di ogni sigaro, è un'uscita dal tempo. Un pertugio che ci fa assaporare il respiro profondo delle nostre sensazioni.
Carlo Levi lo definiva "il cibo paradisiaco della materia grigia dell'uomo" (cfr. Il sigaro toscano) ed era un assiduo fumatore di sigari toscani.
Lo stesso vale per Mario Soldati che tratteggia ogni attimo del lento fumar, magistralmente: "il Kentucky del Toscano, dalla sua magica origine vegetale fino alla lontana meta sanguigna, percorre la stessa strada della sigaretta con una lentezza infinitamente maggiore: lo trattengono, deliziate, quelle numerosissime piccole sporgenze che vivificano la mucosa linguale specialmente ai margini, alla base, sulla punta; passa, il Kentucky, attraverso il folto filtro delle papille gustative e trova, attraverso le papille olfattive, una collaterale via di comunicazione ancora più lenta e sottile.
Ne consegue che il piacere del Toscano, contrariamente a quanto accade per la sigaretta, può definirsi psicosomatico solo in un secondo tempo e come in un secondo piano".
Bye :smoke:
Il Toscano richiede uno spazio tutto suo per essere fumato veramente. Uno spazio legato all'arte, alla scrittura, alla lettura o alla contemplazione.
Come ogni sigaro, e più di ogni sigaro, è un'uscita dal tempo. Un pertugio che ci fa assaporare il respiro profondo delle nostre sensazioni.
Carlo Levi lo definiva "il cibo paradisiaco della materia grigia dell'uomo" (cfr. Il sigaro toscano) ed era un assiduo fumatore di sigari toscani.
Lo stesso vale per Mario Soldati che tratteggia ogni attimo del lento fumar, magistralmente: "il Kentucky del Toscano, dalla sua magica origine vegetale fino alla lontana meta sanguigna, percorre la stessa strada della sigaretta con una lentezza infinitamente maggiore: lo trattengono, deliziate, quelle numerosissime piccole sporgenze che vivificano la mucosa linguale specialmente ai margini, alla base, sulla punta; passa, il Kentucky, attraverso il folto filtro delle papille gustative e trova, attraverso le papille olfattive, una collaterale via di comunicazione ancora più lenta e sottile.
Ne consegue che il piacere del Toscano, contrariamente a quanto accade per la sigaretta, può definirsi psicosomatico solo in un secondo tempo e come in un secondo piano".
Bye :smoke:
Ultima modifica di Pig Pen il 19/11/2003 - 11:16, modificato 1 volta in totale.
Il mio blog: La Gazzetta del Prione
ameba ha scritto:"Che si vinca o no era giocata bene" è una vera cagata....è come volersi scaldare il culo prima di andare al Polo Nord.
Messaggioda Pig Pen » 19/11/2003 - 11:15
Capitolo X: dimmi come fumi e ti dirò chi sei
(da http://www.amicidellatoscana.it/)
Il sigaro ci parla. Parla di chi lo fuma delineandone carattere e personalità : allegro, generoso, elegante, nervoso, ragionevole, chiacchierone.
E' dal modo di tenere il sigaro tra le dita, di maneggiarlo e di fumarlo che viene svelata l'indole di ogni fumatore.
Nel 1920-21, in un annuario de "Il Tabacco", venne illustrata per la prima volta la Sigaromanzia, ovvero dodici modi per stabilire, in base alle varie abitudini, le caratteristiche psicologiche di chi lo fuma.
Manipolare il sigaro significa esternare la propria interiorità e chi ci osserva, prestando un po' di attenzione, potrà sicuramente conoscerci meglio. Chi tiene il sigaro tra il pollice e l'indice con la punta rivolta verso il basso è un uomo collerico; calmo e deciso è colui che lo fuma adagiandolo lungo il medio e tenendolo in equilibrio con il pollice; pratico e vendicativo chi invece lo tiene con il pugno serrato e rivolto avanti a sé.
Se avete voglia di scoprire le vostre inclinazioni, individuate nell'illustrazione il modo di fumare che più somiglia al vostro e scoprirete come, agli inizi del '900, vi avrebbero definito.
1. Chiaccherone, democratico, generoso, affabile
2. Ragionevole, pensieroso
3. Parlatore, elegante e buono, psicologo
4. Spirito calmo e deciso
5. Incredulo
6. Nervoso collerico, ma uomo di parola
7. Gaio, gioviale, testardo
8. Scettico, pratico, vendicativo
9. Elegante e dabbene
10. Solitario, interessato
11. Brutale ed egoista
12. Economo
(da http://www.amicidellatoscana.it/)
Il sigaro ci parla. Parla di chi lo fuma delineandone carattere e personalità : allegro, generoso, elegante, nervoso, ragionevole, chiacchierone.
E' dal modo di tenere il sigaro tra le dita, di maneggiarlo e di fumarlo che viene svelata l'indole di ogni fumatore.
Nel 1920-21, in un annuario de "Il Tabacco", venne illustrata per la prima volta la Sigaromanzia, ovvero dodici modi per stabilire, in base alle varie abitudini, le caratteristiche psicologiche di chi lo fuma.
Manipolare il sigaro significa esternare la propria interiorità e chi ci osserva, prestando un po' di attenzione, potrà sicuramente conoscerci meglio. Chi tiene il sigaro tra il pollice e l'indice con la punta rivolta verso il basso è un uomo collerico; calmo e deciso è colui che lo fuma adagiandolo lungo il medio e tenendolo in equilibrio con il pollice; pratico e vendicativo chi invece lo tiene con il pugno serrato e rivolto avanti a sé.
Se avete voglia di scoprire le vostre inclinazioni, individuate nell'illustrazione il modo di fumare che più somiglia al vostro e scoprirete come, agli inizi del '900, vi avrebbero definito.
1. Chiaccherone, democratico, generoso, affabile
2. Ragionevole, pensieroso
3. Parlatore, elegante e buono, psicologo
4. Spirito calmo e deciso
5. Incredulo
6. Nervoso collerico, ma uomo di parola
7. Gaio, gioviale, testardo
8. Scettico, pratico, vendicativo
9. Elegante e dabbene
10. Solitario, interessato
11. Brutale ed egoista
12. Economo
Il mio blog: La Gazzetta del Prione
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Messaggioda Pig Pen » 05/12/2003 - 20:11
Un libro interessante per i bevitori:
Titolo: Il toscano nel bicchiere
Editore: Giunti
Autori: Fabrizio Franchi, Fausto Virgilio (Enoteca Italiana), Margherita Ciacci, Daniele Nuti
Pagine: 158
Il libro: Guida ai possibili abbinamenti tra sigaro Toscano e vini italiani, il libro non è rivolto solo agli intenditori, ma è uno strumento di approccio alle tecniche di fumata e di degustazione.
Il testo parte dalla storia della viticoltura e dalla scoperta del tabacco descrivendo le "affinità elettive" di due prodotti, vino e sigaro Toscano, che s'incontrano nella sfera del gusto e dell'olfatto.
La guida si avvale dell'apporto di due docenti universitari che descrivono in modo scientifico il processo degustativo.
Indice: PRIMA PARTE "LA COLTIVAZIONE E LA PRODUZIONE"
Storia del vino, terre e regioni del vino.
La scoperta del tabacco e il suo ambiente ideale.
Il vigneto, vinificazione, fermentazione e invecchiamento.
Coltivazione e raccolta del tabacco, cura e cernita, manifattura tabacchi, fermentazione, produzione e maturazione.
SECONDA PARTE "PRODOTTO E CONSERVAZIONE"
Qualità e tipi di vini, la bottiglia.
La famiglia dei Toscani e la confezione.
La conservazione, la cantina e la guida all'acquisto.
TERZA PARTE "DEGUSTAZIONE E ABBINAMENTO"
Il gusto, i recettori gustativi e olfattivi, le vie nervose.
Tecniche di fumata e degustazione del vino.
Gli abbinamenti ideali
Schede di valutazione
Titolo: Il toscano nel bicchiere
Editore: Giunti
Autori: Fabrizio Franchi, Fausto Virgilio (Enoteca Italiana), Margherita Ciacci, Daniele Nuti
Pagine: 158
Il libro: Guida ai possibili abbinamenti tra sigaro Toscano e vini italiani, il libro non è rivolto solo agli intenditori, ma è uno strumento di approccio alle tecniche di fumata e di degustazione.
Il testo parte dalla storia della viticoltura e dalla scoperta del tabacco descrivendo le "affinità elettive" di due prodotti, vino e sigaro Toscano, che s'incontrano nella sfera del gusto e dell'olfatto.
La guida si avvale dell'apporto di due docenti universitari che descrivono in modo scientifico il processo degustativo.
Indice: PRIMA PARTE "LA COLTIVAZIONE E LA PRODUZIONE"
Storia del vino, terre e regioni del vino.
La scoperta del tabacco e il suo ambiente ideale.
Il vigneto, vinificazione, fermentazione e invecchiamento.
Coltivazione e raccolta del tabacco, cura e cernita, manifattura tabacchi, fermentazione, produzione e maturazione.
SECONDA PARTE "PRODOTTO E CONSERVAZIONE"
Qualità e tipi di vini, la bottiglia.
La famiglia dei Toscani e la confezione.
La conservazione, la cantina e la guida all'acquisto.
TERZA PARTE "DEGUSTAZIONE E ABBINAMENTO"
Il gusto, i recettori gustativi e olfattivi, le vie nervose.
Tecniche di fumata e degustazione del vino.
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Messaggioda Il Web » 09/04/2008 - 10:02
rispolvero questo mitico thread per segnalarvi che per caso (non avevano gli antichi) ho provato il Toscano Antica Riserva .. quello nella scatoletta grigia da 2 pezzi. L'ho trovato ottimo .. la confezione costa 3.90 e mi sembra un buon rapporto qualità /prezzo. Ai miei tempi, quando ho iniziato, forse non c'era ancora ... oppure non l'avevo notato.
Quanto al Moro, mai provato...ma mi piacerebbe! penso si trovi. Io ne avevo trovato uno in una tabaccheria sulla strada fra Mortara e Casale ...per cui penso che non sia impossibile! (avevo letto una segnalazione del Behra sulla Sagra del Bue Grasso proprio qui eh eh eh eh eh). A Milano non ho mai cercato .. se qualcuno conosce questo sigaro mi farebbe piacere leggere una 'perizia'
Quanto al Moro, mai provato...ma mi piacerebbe! penso si trovi. Io ne avevo trovato uno in una tabaccheria sulla strada fra Mortara e Casale ...per cui penso che non sia impossibile! (avevo letto una segnalazione del Behra sulla Sagra del Bue Grasso proprio qui eh eh eh eh eh). A Milano non ho mai cercato .. se qualcuno conosce questo sigaro mi farebbe piacere leggere una 'perizia'
adess biciclett e vuvuzela ...
I miei articoli scritti per il nostro blog: https://www.infobetting.com/blog/author/ilweb/
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Messaggioda uforab » 09/04/2008 - 11:08
ave!!
Il moro :
l ho fumato 4 o 5 volte e sempre uguale l ho trovato
ottimo tiraggio ( e ce mancherebbe 30 EURI),
costante fino alla fine, non scade mai( e ce mancherebbe 30 EURI),
è sicuramente un ottimo sigaro, ma sicuramente un toscano atipico, molto morbido ...
A me che fumo sia toscani che habana piace,ma agli amanti è difficile lo apprezzino, specie a 30 eurelli...al pezzo...
presidente: li ho conosciuti la prima volta due anni fa e mi erano piaciuti tantissimo, poi l anno scorso sono un po scaduti...
quelli di quest'anno ne ho presi due scatole in posti diversi una ottima una pessima...
Il moro :
l ho fumato 4 o 5 volte e sempre uguale l ho trovato
ottimo tiraggio ( e ce mancherebbe 30 EURI),
costante fino alla fine, non scade mai( e ce mancherebbe 30 EURI),
è sicuramente un ottimo sigaro, ma sicuramente un toscano atipico, molto morbido ...
A me che fumo sia toscani che habana piace,ma agli amanti è difficile lo apprezzino, specie a 30 eurelli...al pezzo...
presidente: li ho conosciuti la prima volta due anni fa e mi erano piaciuti tantissimo, poi l anno scorso sono un po scaduti...
quelli di quest'anno ne ho presi due scatole in posti diversi una ottima una pessima...
dia un impulso vassyly ..., un impulso singolo prego
Messaggioda paparazzo » 12/04/2008 - 19:11
Io fumo l'extra vecchio, per cui sono abituato ad una sapore molto deciso. Però il moro me l'hanno tutti decantato e ho travato il modo di averlo.
Un altra variante che non sono riuscito a provare è il 1492. Forse un'edizione limitata, voi l'avete provata?
E' venduta in confezione da due così come l'originale e l'antica riserva, se non ricordo male in confezione beige...
Un altra variante che non sono riuscito a provare è il 1492. Forse un'edizione limitata, voi l'avete provata?
E' venduta in confezione da due così come l'originale e l'antica riserva, se non ricordo male in confezione beige...
Messaggioda paparazzo » 13/04/2008 - 11:48
Le ultime uscite non sono state granché, ho provato il TOSCANO del Presidente che non vale assolutamente il prezzo, oltretutto bisogna prendere la confezione da 32 pezzi a 100euri!
Pure il TOSCANO SOLDATI non è stata una grande esperienza di fumata, oltretutto costa più dell'antico (9€ per 5 pezzi - 5€ nella variante ammezzata).
Certo mi aspettavo che il TOSCANO 1492 ANNO DOMINI, fosse buono invece se mi dici così manco lo provo!
E poi non ho il coraggio di provare il TOSCANELLO Aroma Fondente...lo vedo pericolossissimo!!!
Pure il TOSCANO SOLDATI non è stata una grande esperienza di fumata, oltretutto costa più dell'antico (9€ per 5 pezzi - 5€ nella variante ammezzata).
Certo mi aspettavo che il TOSCANO 1492 ANNO DOMINI, fosse buono invece se mi dici così manco lo provo!
E poi non ho il coraggio di provare il TOSCANELLO Aroma Fondente...lo vedo pericolossissimo!!!
Re: Sigari Toscani
Messaggioda mimmo71 » 06/06/2015 - 21:55
consiglio una new entry . il 1492 anno domini ( secondo me viene dietro solo all'antica riserva e originale) .Dopo pochi minuti dall’inizio della fumata questo Toscano 1492 si mostra in tutto il suo gran carattere: forte, deciso e ricco di aromi.
promosso a pieni voti, ottimo rapporto qualità prezzo
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